Consip: Alfredo Romeo arrestato per corruzione. Perquisizioni nei confronti di Italo Bocchino

Alfredo Romeo Italo BocchinoQuesta mattina l'imprenditore Alfredo Romeo è stato arrestato dai carabinieri e dalla guardia di Finanza per  corruzione nell'ambito dell'inchiesta Consip. Nei suoi confronti il gip del tribunale di Roma ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato eseguito dal comando Carabinieri tutela ambiente, dai militari dell' Arma di Napoli e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Napoli.

La pubblica accusa ritiene che un dirigente della Consip avrebbe favorito le società riconducibili a Romeo in cambio di somme di denaro, versate in contanti dallo stesso imprenditore. Si tratta di Marco Gasparri, dirigente della centrale acquisti Consip (Direttore Sourcing Servizi e Utility). L’inchiesta della procura di Roma è legata a quella napoletana del pm John Woodcock.

Al centro dell’indagine delle due procure c’è la gara d’appalto, bandita nel 2014, denominata Fm4 (facility management) del valore di 2,7 miliardi di euro, suddivisa in una serie di lotti.  

Nei confronti di Alfredo Romeo è stato anche disposto il sequestro patrimoniale di 100 mila euro, poiché secondo gli investigatori si tratterebbe del provento della corruzione del dirigente della Consip.

Una serie di perquisizioni sono state eseguite nei confronti dell'ex parlamentare di An e del Pdl, Italo Bocchino, coinvolto nell'inchiesta. Perlustrata soprattutto la sua casa romana. Bocchino è stato descritto dagli inquirenti come "collaboratore" di Romeo. Agli atti dell’inchiesta ci sono anche decine di intercettazioni telefoniche acquisite nel filone napoletano dell’inchiesta tra Romeo e l’ex deputato Frignanese. Secondo l'accusa Bocchino avrebbe dato, come si legge nel recente decreto di perquisizione, «indicazioni a Romeo su quando e come pagare e su come compiacere i rappresentanti della “cosa pubblica” con denari e altre utilità». Circostanza smentita dall'ex parlamentare del Pdl.

Nell’inchiesta è coinvolto, per traffico illecito di influenze, anche Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo. Secondo quanto si apprende, le perquisizioni sono scattate anche nei confronti di un faccendiere toscano, finito nell'indagine della procura di Roma.

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