Terrorismo islamico ad Aversa e dintorni, 15 anni di paura

GUENDOZ Kamal

L'arresto del 53enne algerino Kamal Guendoz, avvenuto nella tarda serata di mercoledì ad Aversa, è l'ennesima conferma che il nostro territorio soffre di particolari attenzioni da parte del terrorismo islamista, del resto un aversano fu il primo italiano ad essere arrestato per vicende di questo tipo. Ma chi è Kamal Guendoz?
Sulla sua testa pende una condanna definitiva a 5 anni, di lui gli inquirenti ritengono che aveva giurato fedeltà al Fis, il Fronte islamico di salvezza che in Italia sin dall'inizio degli anni '90 trovò adepti ed appoggi nella moschea di viale Jenner a Milano. A quell'epoca il Fis in Italia si occupava di trovare uomini da inviare nell’ex Jugoslavia. Guendoz, in passato era era già sfuggito a una cattura, nel suo appartamento vuoto fu trovata una videocassetta amatoriale girata durante la guerra in Cecenia e un’audiocassetta che conteneva dati relativi al terrorismo in Iraq.
L'indagine sulla colonna milanese del FIS era nata nel 1994, quando investigatori tedeschi, insieme ai colleghi svizzeri, fermarono alla stazione di Basilea un uomo con un falso passaporto marocchino e una carta d’identità intestata a un inesistente cittadino belga, in realtà era Djamel Lounici, legato a Oussama Madani, ricercato per l’attentato all’aeroporto di Algeri nell’estate 1992, 9 morti e 123 feriti. Guendoz ad Aversa ufficialmente faceva il fruttivendolo, chissà se aveva cambiato vita oppure era solo una copertura.

Il terrorismo islamico  nell'Aversano e nel Giuglianese

La presenza del terrorismo islamico ad Aversa è purtroppo qualcosa di “antico” sono già passati quasi quindici anni dall'arresto in città di altri algerini che erano legati al Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento. All'epoca furono perquisite alcune abitazioni nella zona di Piazza Marconi, i salafiti per ottenere introiti compravano anche soldi falsi stampati dalla camorra in una zecca clandestina a Varcaturo (un'altra era ad Afagola), a Giugliano fu arrestato anche un nostro connazionale. Altre inchieste provano che da parte dei terroristi islamici presenti in zona non è stato disdegnato anche il traffico di droga.
Nel 2006 fu arrestato anche un dipendente del Comune di Aversa accusato di avere un ruolo nel creare false identità ai fiancheggiatori del terrorismo, anche un imprenditore edile di Villa di Briano finì nei guai, per un tornaconto economico li assumeva fittiziamente.
L'ultimo episodio in ordine di tempo riguarda un tunisino residente a San Marcellino, arrestato lo scorso anno, per il proselitismo che avrebbe fatto attraverso i social network.