Romina del Gaudio: una lettera anonima appare attendibile

"Tutte le testimonianze raccontano di un’auto scura e due uomini, attesa per la riesumazione della salma

Emergono altre novità in merito al giallo della scomparsa e dell’assassinio di Romina Del Gaudio, la giovane donna, scomparsa ad Aversa il 4 giugno del 2004 e ritrovata dilaniata il 21 luglio successivo. Era in stato di decomposizione: uccisa con due colpi di pistola calibro 22 alla testa e da una coltellata alla schiena, poi fu fatta a pezzi. La macabra scoperta fu fatta nei pressi del sito borbonico di Carditello. La madre della giovane, Grazia Gallo, ha sempre ritenuto che quei pochi resti irriconoscibili, non sono della figlia: diversa è la statura, diverso sarebbe il colore dei capelli, non avrebbe molti denti al contrario della ragazza. Non sarebbe della vittima nemmeno un perizoma con macchie di liquido seminale trovato nelle vicinanze del luogo, dove però fu rinvenuto un documento della ragazza. Alla redazione di “Chi l’ha visto?” è arrivata una lettera di una persona che dice di essere una ragazza 26enne, che concorda con la testimonianza di un orefice. La ragazza il giorno della scomparsa è stata vista seduta, intorno alle 13.30 su una panchina di Piazza Magenta. L’anonima telespettatrice dice che quel giorno ha notato Romina fu avvicinata da un giovane con gli occhiali, forse 40enne, che guidava un’auto scura che invitava la giovane a seguirlo per un passaggio, a poca distanza c’era un uomo più adulto che invitava il ragazzo a “fare presto”, ma lui rispose: "Stai zitto papà". L’auto scura è una costante di tutte le testimonianze che riguardano questa vicenda, anche una donna di Via Andreozzi ha detto di aver visto la ragazza affiancata da un’auto scura. Lo stesso alcuni testimoni, i quali hanno raccontato che in Via Andreozzi hanno visto una Mercedes nera con a bordo due uomini che la importunavano, ma non in tutto il suo tragitto, perché un dipendente del Cinema Vittoria ha detto di averla vista sola e tranquilla in Piazza Vittorio Emanuele. La lettera arrivata a “Chi l’ha Visto” è stata già consegnata alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che dopo aver chiesto invano due volte l’archiviazione del caso senza che vi fosse un colpevole, ha concesso la madre Grazia Gallo la riesumazione del cadavere per accertare nuovamente se quelli sono veramente i resti di Romina. La donna, non partecipò nemmeno ai funerali convinta che non si trattasse della figlia, ha continuato in questi anni ad invocare la riesumazione del cadavere per compiere nuove analisi, la richiesta fu presentata a suo tempo dall’avvocato Giorgio Pace e solo adesso, dopo sette anni dall’accaduto, è stata accolta. La madre è arrivata ad ipotizzare una messa in scena, secondo lei: il Clan dei Casalesi, o chi per esso, ha posizionato lì quel cadavere, mettendo a fianco oggetti di Romina che furono ritrovati. Grazia Gallo ha più volte sostenuto che la figlia sarebbe stata rapita perchè momento della scomparsa, il padre di Romina Del Gaudio doveva testimoniare in Germania in un processo relativo ad una truffa di circa 150 milioni delle vecchie lire. Inchiesta in cui sarebbero coinvolti personaggi legati al Clan dei Casalesi. Situazioni strane del resto si sono verificate, già in passato le trasmissioni televisive “Chi l’ha visto?” e “Quarto Grado”, hanno individuato particolari che appaiono meritevoli di approfondimenti: come la telefonata ricevuta da uno zio, dopo la scomparsa della ragazza, al quale una voce anonima chiedeva quale farmaco prendesse Romina che soffriva di svenimenti, ma era un particolare che in pochi conoscevano. Un’altra misteriosa telefonata fu ricevuta dalla famiglia il 2 settembre del 2004, quando un anonimo da un telefono pubblico nei pressi della stazione di Aversa, utilizzando il servizio Tim «Ti contatto», chiamò a casa alla mamma dicendo: «Sono colui che ha…, le chiedo perdono, di quello che ho commesso… su vostra figlia. Mi costituirò al più presto. Le chiedo perdono di nuovo», cosa che non avvenne. In un altro caso un vicino di casa telefonò, in maniera anonima ma fu scoperto, per dire che l’aveva vista alla stazione ferroviaria di Caserta con un gruppo di punk. Per l’omicidio di Romina del Gaudio, la Procura di Santa Maria Capua Vetere in passato ha iscritto nel registro degli indagati: Luciano Agnino, Fabio Fiore, Carlo Porceddu, Alessandro Palumbo e Ferdinando Schiavo. Ciò anche dopo la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (pm Giovanni Cilenti), ma fino ad oggi, secondo i magistrati, non sono emersi elementi tali da indurre a chiedere il giudizio a carico di nessuna delle persone indiziate. Uno di loro, che successivamente finì in carcere per uno scippo ed un’evasione dagli arresti domiciliari, è un vicino di casa della famiglia che abita al Vomero, era un corteggiatore respinto. Romina quel giorno era arrivata ad Aversa con altri colleghi per vendere contratti telefonici “porta a porta”, ma erano lì per caso perché inizialmente erano diretti nella vicina Giugliano, solo all’ultimo momento fu cambiata la destinazione. A Romina fu assegnato l’itinerario: Via Roma, Via Garibaldi, Via Andreozzi. Durante “Chi l’ha visto” mesi fa era anche emerso che pochi giorni dopo la scomparsa di Romina Del Gaudio, il padre era venuto in Italia ed avrebbe detto all’ex moglie di voler contattare alcuni amici per raccogliere informazioni sulla ragazza, ma dopo una settimana sarebbe ritornato in Germania senza comunicare nulla alla donna e sfuggendo alle domande che la donna gli poneva. Infatti Grazia Gallo in passato ha sostenuto apertamente che si tratta di una vendetta contro il marito. Tuttavia è ritenuta molto valida la testimonianza di una ragazza molto somigliante a Romina Del Gaudio, che faceva il suo stesso lavoro, fu di un tentativo di rapimento il giorno prima della scomparsa della ragazza, a Parete. Gli ignoti furono messi in fuga dl dentista dell’Aversana, che udendo le urla della giovane accorse in suo aiuto. Secondo la malcapitata, i rapitori sarebbero stati due uomini, uno più corpulento e dalla carnagione scura e l'altro più longilineo e chiaro di carnagione, mentre un terzo complice li avrebbe attesi in strada a bordo di un'auto monovolume di colore grigio chiaro. Inoltre, avvicinandosi il medico avrebbe notato che uno dei due uomini aveva una pistola. Secondo la ragazza scampata al rapimento, furono testimoni anche altre persone che non intervennero, magari quei testimoni potrebbero ricordare particolari utili a capire se questa vicenda possa effettivamente essere collegata alla scomparsa di Romina. Tempo fa dalla trasmissione “Chi l’ha visto” è anche emerso che Grazia Gallo all'epoca della scomparsa della figlia raccontò che talvolta due colleghi dell'ex marito, che lavoravano in Germania, portarono personalmente alla ragazza del denaro da parte del padre. Di loro la donna ha ricordato solo che uno era robusto, bruno e aveva un'auto nera grande, mentre l'altro, più giovane e longilineo, ne aveva una di colore grigio metallizzato. E’ stata raccolta anche la testimonianza di Rosa Schiattarella una collega che aspettava Romina all’appuntamento in Piazza Municipio, per rientrare a Napoli, lei provò a chiamarla ripetutamente ma il telefono squillava a vuoto.
Salvatore Pizzo